Passeggio per le strade di Ravenna.
Da alcuni anni la città è in gran fermento, da quando Teodorico1, re ostrogoto, che ha invaso con le sue genti barbare le terre italiche e ne ha sottomesso le popolazioni, ha deciso che Ravenna doveva assumere l’aspetto di una vera capitale; per questo motivo ha dato l’ordine di costruire palazzi, basiliche e monumenti.
Si è fatto costruire un Mausoleo2, come gli antichi imperatori romani: lo ha voluto pesante e massiccio con archi e pilastri come gli edifici romani; ma lo ha fatto ricoprire da un pesantissimo masso di pietra, portato con chissà quale fatica da lontane terre, forse per ricordare la forma delle tende delle sue genti, nomadi fino a non molto tempo fa.
Adesso egli è re anche delle genti romane che hanno sottomesso e che ha cercato da anni di far vivere in accordo con i Goti.
Ha voluto edifici religiosi per i Romani, cattolici, ma anche per i Goti, ariani3. Tra questi ultimi una splendida basilica, che non è stata ancora completata, dedicata a San Martino (in seguito a San Apollinare4), nel cuore della città. Dicono che splendidi mosaici, dai colori smaglianti, ne rivestano le pareti sino al soffitto; artisti venuti da lontano, ma anche abili mosaicisti della nostra città, li stanno componendo con incredibile pazienza e precisione, scena dopo scena, riquadro dopo riquadro. Nonostante viva a Ravenna, non ho ancora visto quei grandiosi mosaici. Per questo, da una porta socchiusa, sbircio l’interno: una luce dorata proviene dalle pareti, lungo le quali si succedono, a intervalli, imponenti figure su sfondo oro e ampie finestre. Mi spingo, curioso, all’interno. I musivari, su alcune impalcature, sono intenti nel loro paziente lavoro, in silenzio. Non vorrei disturbarli nè essere cacciato fuori; vorrei tanto vedere quale soggetto stanno preparando e come. Sono in fondo alla chiesa, nella parete di destra. La scena che si delinea tra le loro mani mi è nota: ma certo, è il palazzo di Teodorico! E sullo sfondo si vedono altri edifici della città5. Per costruire il mosaico gli artigiani usano una tecnica speciale: disegnano il contorno delle figure sulla parete; vi spalmano sopra uno smalto speciale che ben presto si solidifica e poi, con pazienza e attenzione, attaccano le tessere di vetro, di marmo o di altri materiali di colori diversi e contrastanti, per ottenere effetti differanti e sfumature.
Mentre li osservo penso a Teodorico: su di lui in questi ultimi tempi si sentono strane voci e non tutte di elogio. Secondo me non dev’essere tanto malvagio dato che ha cercato, anche se con insuccesso, di far convivere pacificamente romani e barbari.
Intanto l’occhio mi corre su altri splendidi mosaici: la Madonna in trono è rappresentata sulla parete sinistra, vicino all’abside. La Madonna è avvolta in un manto scuro e sulle ginocchia sorregge il Bambino. Il suo volto mi sembra molto dolce; è circondato da un’aureola. Ella è seduta su un trono pieno di raffigurazioni astratte. Tutta la figura è su sfondo oro. Girandomi noto maestose colonne che separano le tre navate, con meraviglia osservo i capitelli scolpiti a fiori e foglie. Improvvisamente, nascoste dietro una colonna, sorprendo due persone che stanno discutendo su Teodorico e mi fermo, non visto, ad ascoltare. Uno dice di aver sentito in giro che Teodorico è diventato molto sospettoso nei confronti dei Romani. “Sai – confida l’altro – sembra che abbia fatto uccidere a Roma molte persone, anche Simmaco6, patrizio che era a capo del Senato! E Boezio7 che era stato suo consigliere a corte! Anche lui ha fatto la stessa fine! Teodorico ha inoltre dato ordine di imprigionare il papa Giovanni I8, somma autorità per i cattolici!”.
“Ma sono certe le tue informazioni?” chiede l’altro dubbioso.
Il mio parere su Teodorico è un po’ variato dopo aver ascoltato questo commento, ma non del tutto, perchè probabilmente sono solo delle voci. Guardandomi intorno, però, mi vengono in mente tante leggende sul suo conto alle quali non avevo mai prestato fiducia: si dice che abbia fatto costruire un mausoleo così possente solo perchè un indovino gli ha previsto una morte causata da un fulmine; si dice che abbia dei contatti col diavolo; una sera, sotto il balcone del suo palazzo, una donna avrebbe partorito un drago. Tutto ciò, a me, sembra più calunnia che verità. Pensando a Teodorico riguardo il mosaico che rappresenta il suo palazzo. Mi appare molto bello: metà del palazzo è ormai disegnato; si intravedono alcune figure di persone appoggiate alle colonne, probabilmente Teodorico stesso e i dignitari9. Due mosaicisti, certamente due ariani, nel frattempo, interrotto il silenzio parlano di Teodorico in modo tale da farlo sembrare eccellente e gli attribuiscono tutti i pregi possibili, forse perchè gli sono grati per il lavoro a loro assegnato. Io a questo punto non so più cosa pensare del re: è un uomo sleale, folle a tal punto da uccidere per sospetto, o è una persona affidabile e onesta, tanto giusta da aver voluto che fossero raccolte ed emanate leggi simili a quelle romane?
Voci dal fondo, dalle porte improvvisamente spalancate, attirano intanto la mia attenzione: “Il re è morto! Teodorico è morto!”
“Ma è vero? E dov’è il suo corpo?”
“Il diavolo lo ha preso! Lo ha portato, in groppa ad un cavallo nero, su di un vulcano e lo ha gettato tra le fiamme!”
“Questa è l’ultima delle cattiverie che su di lui sono state dette! È una menzogna! Sicuramente il suo corpo sarà portato qui e sarà sepolto nel sarcofago di marmo dentro al Mausoleo che il re si è fatto costruire da diversi anni! Vedrai, vedrai,…”
Io ascolto stupito. Chissà chi avrà ragione? E tante altre domande mi assillano: che cosa accadrà adesso a Ravenna e al regno che Teodorico è riuscito faticosamente a formare? I Goti e i Romani andranno d’accordo? Qualcuno vorrà prevalere sull’altro? Non arriveranno altri invasori che approfitteranno della nostra discordia? Bisanzio starà a guardare o tenterà di riunire l’occidente e l’oriente, non esitando a sottomettere le nostre genti al suo potere?
Gli anni che verranno, temo, mi daranno molte amare risposte.10


Note Storiche:

  1. Teodorico (454-526) re degli Ostrogoti dal 474. Educato alla corte di Bisanzio (462-472), nel 489, col consenso dell’imperatore Zanone, guidò gli Ostrogoti in Italia dove, vinto Odoacre (493), governò con sede a Ravenna e a Verona, favorendo la coesistenza dei Goti e dei Romani. Dal 525, in seguito alla messa al bando dell’eresia ariana, Teodorico attuò a Roma dure persecuzioni di cui furono vittime Simmaco, Boezio e papa Giovanni I. Barbaro e sanguinario secondo la tradizione italiana, è invece celebrato come eroe nelle saghe germaniche.
  2. Innalzato nel 520 da Teodorico, è un imponente costruzione di blocchi di pietra d’Istria; la cupola, di un solo blocco di calcare, ha un diametro di 11 metri; è alta più di tre metri ed ha un’incrinatura dovuta alla posa. All’interno una vasca di porfido, che all’origine doveva contenere le spoglie di Teodorico, in seguito disperse.
  3. Arianesimo: eresia diffusa dal sec. IV per la predicazione di Ario, che negava la natura divina di Cristo; condannato nel 325 dal concilio di Nicea e nel 380 dall’editto di Teodosio.
  4. S. Apollinare Nuovo: eretto da Teodorico per il culto ariano all’inizio del VI sec., passato al culto cattolico dopo il 557, dedicato a S. Martino e poi a S. Apollinare. Basilica di tre navate divise da ventiquattro colonne di marmo greco, dai capitelli bizantini finemente lavorati. Navata centrale: mosaici in gran parte risalenti all’età di Teodorico, altri al 557-563.
  5. Nella parete di sinistra è rappresentato il porto di Classe con due torri da faro e l’agglomerato urbano. Vicino all’abside è la Madonna in trono tra quattro angeli. Nella parete di destra è raffigurato il palazzo di Teodorico con dietro la città di Ravenna. Vicino all’abside è rappresentato Gesù in trono tra quattro angeli.
  6. Simmaco, patrizio romano, fu a capo del senato sotto Teodorico che lo sospettò di favorire il generale Boezio e lo fece uccidere nel 525. Scrisse una Storia Romana
  7. Boezio era un filosofo e letterato, consigliere di Teodorico; in seguito fu imprigionato e giustiziato nel 526. Tra le altre opere aveva tradotto e commentato opere di Aristotele.
  8. Giovanni I fu papa dal 523 al 526. Era stato inviato da Teodorico a Costantinopoli a lottare contro le persecuzioni ariane; fallì e al ritorno fu imprigionato.
  9. Oggi, di quelle figure, probabilmente fatte cancellare da Giustiniano, resta solo qualche traccia: le mani sulle colonne.
  10. Succedettero a Teodorico:
    1 – Amalasunta, (498-535), figlia di Teodorico.

    2 – Teodato, marito di Amalasunta, deposto nel 536.

    3 – Vitige, sconfitto a Ravenna dai Bizantini nel 540.

    4 – Totila, sconfitto dai bizantini nel 552.

    5 – Teia, ultimo re Ostrogoto, ucciso ne1 553 alla conclusione della guerra greco-gotica (535-553), vinta dai Bizantini.